Polla, Pollera, Pollupice, Acqua di Giovanna Fechino
Il testo si presenta come una breve storia dell’acqua e dei suoi usi nel territorio delle valli del Pora e dell’Aquila, antropizzate già dalla Preistoria e ricche di testimonianze, a volte, visibili, a volte nascoste o difficilmente identificabili legate all’acqua o difficilmente identificabili legate all’acqua usata come risorsa essenziale per l’agricoltura e l’allevamento ma anche per l’industria, nei modi più svariati.
Molto spesso inoltre nei culti religiosi che si sono succeduti nei secoli, l’acqua ha avuto grande importanza lasciando tracce non solo nella toponomastica di queste valli. Oggi si parla di privatizzazione dell’acqua ma in passato il suo uso, sia pure regolamentato con norme precise, è stato sempre libero perché legato alla vita in modo inscindibile.
Tutti questi argomenti sono stati trattati nel quaderno, dove possibile, supportati da documenti e testimonianze ricercate sul territorio, in archivi e testi vari. E sono comparsi documenti inediti e molto interessanti, spesso curiosi.
Una serie di disegni esemplificativi e didattici completa il testo, insieme a una schematica cartina che permette l’identificazione sul territorio di alcune strutture citate.
Il lavoro vuole essere anche uno strumento per far conoscere ai più giovani, usi e tradizioni presenti sul nostro territorio ed evitarne la totale scomparsa.